giovedì 18 giugno 2009

Solstizio d'estate

Fin dai tempi più antichi i solstizi erano considerati "porte" per accedere al mondo divino; su di esse vegliava Giano, il dio Bifronte, che aveva vicino al Foro Romano un tempio e una fonte gelida che, si narra, divenne infuocata per impedire ai Sabini di entrare in Roma (Ovidio, Metamorfosi).

Acque e Fuochi rigeneratori e purificatori, erbe dalle magiche virtù, riti, usanze, tradizioni millenarie si accompagnano al giorno del solstizio d'estate.

E' la Festa di Mezz'Estate, uno dei giorni più esoterici dell'Anno. Di essa si ha traccia in ogni popolo e in ogni cultura.

Seconda solo ad Hallowen come notorietà popolare, ne hanno parlato poeti e scrittori (Si pensi al "Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare); in ogni calendario una Festività importante è sempre ricorsa il 24 giugno, affinché il simbolismo del Solstizio d'Estate fosse tramandato e celebrato.

Il 24 giugno è il giorno dedicato a Giovanni Battista: acque, rugiada miracolosa e falò sono l'aspetto esterno di questo altissimo evento esoterico.

Dal punto di vista astrologico, la situazione è opposta rispetto al Solstizio d'Inverno: siamo al passaggio tra il domicilio della Luna (Cancro) e quella del Sole (Leone).

I Filosofi mostravano questo evento con due Alberi, uno dai preziosi Frutti d'Argento e uno ancora più prezioso dai Frutti d'Oro.

Siamo entrati cioè in quel giardino sorvegliato, vincendo il Serpente che sbarrava la strada, abbiamo ben coltivato il nostro spirito ed ora siamo in procinto di cogliere i Frutti più preziosi che uomo possa mai immaginare.

Questo simbolismo descrive un processo interiore, una maturazione che avviene dentro di noi.

La tradizione vuole che il Fiore, detto di San Giovanni, sia un fiore candido e luminoso, capace di diffondere una" luce intensa" che avvolge tutto ciò che lo circonda e che dona poteri occulti e grandi conoscenze a colui che ha la buona sorte di vederlo sbocciare.

Per vedere il Fiore, secondo la leggenda, il novizio deve recarsi in un bosco prima della mezzanotte, sedersi presso una felce, tracciare un cerchio attorno a sé ed alla felce e quindi mettersi in paziente attesa, senza distrarsi e senza prestare ascolto a chi vuole distoglierlo dal proprio intento.

Il Fiore sboccia all'improvviso e il suo splendore dura un solo istante e bisogna essere pronti o l'occasione è persa fino al prossimo anno.

Ovviamente si tratta di un'allegoria, la Felce non fa fiori (appartiene alle crittogame e si riproduce per spore), ma la Felce è una pianta primitiva che sta ad indicare come la conoscenza vada cercata risalendo alle radici del tempo.

Il Fiore, già di per sé simbolo della fugacità delle cose, è descritto ancora più evanescente, basta un attimo di distrazione, per non cogliere il momento "magico".

Continua....

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