martedì 9 dicembre 2008

Le fate


"Nella dimensione dei sogni e delle chimere -scrive H. Durville - sotto varie forme poetiche e affascinanti, le fate arricchiscono di mistero la vita ...

Ai giorni nostri la voce carezzevole delle foreste, la calma di un lago, sembrano far rivivere il profumo delicato delle antiche leggende che immortalano questi esseri amati e prestigiosi, le fate."


In Francia, la fata Avril vegliava sulle praterie, era amica di giumente, greggi, fanciulli e pastori, dei quali era considerata una sorta di beniamina.

In Provenza, le donne che non riuscivano ad avere figli si rivolgevano alla fata Esterelle.

Il popolo credeva inoltre all'esistenza di una fata singolare, una donna serpente chiamata Vouivre, caratterizzata da una preziosa gemma luminosissima incastonata nella fronte.

Nei Vosgi si tramanda l'antico ricordo di misteriose Dame Verdi,una specie di fate-sirene assai temute per il loro potere ammaliatore e particolarmente note presso il lago di Longemer.

La loro specialità consisteva nell'attirare con voce incantatrice chiunque si avventurasse di notte nelle loro vicinanze e una volta ghermito, l'incauto prescelto era posto al centro delle loro danze e diveniva oggetto degli scherzi e dei divertimenti più sfrenati, fino a quando, stanche del loro stesso gioco, scomparivano ridendo nelle profondità cupe del lago ...

Le fate si trovano presso tutti i popoli del Nord ed era antica opinione che la grandine e le tempeste non guastassero per niente i frutti della terra nei luoghi da esse abitati.

Le fate venivano la sera, al lume della luna e si trasportavano da un luogo all'altro con la velocità del pensiero, a cavallo di un grifone, di un gatto di Spagna o sopra una nuvola.

Si pensava che per un capriccio del loro destino, le fate erano cieche in casa loro, mentre disponevano di cento occhi in ogni altro luogo.

In Svezia - poi- si dice che se ne vedessero moltissime.

"Esse dimorano in oscure grotte e nelle parti più remote delle foreste, mostrandosi talvolta, parlando a coloro che vanno a consultarle e scomparendo in un baleno".

Le Fate, sempre secondo l'ermetista francese H. Douville, sono esseri fantastici nei quali sembrano perpetuarsi antichissimi ricordi di carattere magico e mitologico: dèe-madri, ninfe, druidesse, streghe.

Tutti questi appellativi con i quali furono designate in passato, sono un curioso monumento dell'antica divinizzazione degli oggetti fisici che ispirarono all'uomo la meraviglia oil terrore.

La credenza nelle fate, al di là delle successive metamorfosi, fu originariamente, e ancora rimane, una delle espressioni più gentili, naturali della nostra poesia.

Tra il buono e il malvagio, l'angelo e il demone, la leggenda scopre un altro essere: la Fata.

Tra il cielo e l'inferno, la leggenda crea un mondo - abitato dalle fate.

Tra la luce e le tenebre, la leggenda dà vita al crepuscolo, l'atmosfera fatata.

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