mercoledì 21 gennaio 2009

Alice e il Tempo



Lella Costa presentò, qualche anno fa, "Alice, una meraviglia di paese" di cui protagonista è un'inedita Alice, di netto sapore carroliano ma ben più mondana.

Lella Costa ri-racconta la storia di questa fanciulla immersa in un mondo fiabesco, che diventa metafora della follia contemporanea.

E' proprio vero che Alice può essere definito un nome-valigia. I rimandi sono molteplici. E' probabile che il primo vada al classico di Lewis Carroll, "Alice nel paese delle meraviglie".

Ma è anche l'Alice nelle città" di Wenders o quella "che non abita più qui" di Scorsese.

E' la radio che da Bologna negli anni settanta raccontava in diretta il mondo che esplodeva.

Potrebbe anche essere quella che guarda i gatti e viaggia nelle città.

E' il nome che oggi si ritrovano addosso tante giovani donne che sono nate quando i loro genitori pensavano che il mondo si potesse cambiare, o almeno colorare in un altro modo.

Alice è comunque simbolo di tante cose.

E' ciò che sta per qualcos'altro.
E' ciò che permette di arrivare in un punto estremamente lontano da quello di partenza.
E' il nonsense, il surreale come sublime piacere del paradosso, ma anche come grimaldello per esplorare e raccontare alcuni luoghi dell'indicibile contemporaneo: per esempio il carcere, per esempio la sofferenza psichica.

Si racconta, inoltre, la storia di Federico Nessuno, che ha 7 anni e 6 mesi come Alice, quando i nazisti gli sterminano la famiglia e lui diventa cieco.Sette anni dopo riconoscerà dalla voce i suoi torturatori.

Per Alice, invece, il tempo è circolare, non c'è inizio, non c'è fine, è il senso di onnipotenza della nostra generazione.

Il monologo proposto da Lella Costa-Alice alterna toni lievi a seri commenti che fanno riflettere.

L'infanzia, con il suo carico di ingiustizie, e il tempo sono dunque i temi forti...

C'è una frase bellissima che una regina dice ad Alice:
'Avresti dovuto vedere il tempo che c'era ai miei tempi'.

Oppure un'altra regina trascina Alice in una corsa forsennata, ma alla fine sono sempre nello stesso posto!"

In particolare, del tempo si analizza la sua evoluzione. Gli effetti del suo scorrere e le contrazioni che subisce o che, magari, attua.

Sembra quasi che l'intento sia quello di fermarlo. Poterlo alterare per riuscire a riacciuffare quel tocco di curiosità e coraggio che Alice stessa dimostra di possedere nelle sue avventure sia nel "Paese delle meraviglie" che "Attraverso lo specchio".

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