lunedì 29 novembre 2010

Lo spirito dell'Illumismo

Una famosa frase di Woody Allen è:
“Dio è morto, Marx è morto e io non mi sento troppo bene”…

Fin da quando ero bambina, capitando dopo i miei giochi, tra i discorsi degli adulti, sentivo spesso parlare di scienza e di religione come di due ambiti opposti. Stranamente per me che ascoltavo, c'era in questi discorsi una voglia di prevalere sulla opinione altrui che mi rendeva ansiosa. Capivo che Dio non voleva la Scienza, senza comprenderne perché.
Ascoltando ancora, emergeva che scienza era uguale a comunismo, quindi il comunismo non era cattolico.
Sentivo poi signore benvestite disprezzare, quasi con rabbia, gli operai (a quei tempi esistevano anche loro).
Ero bambina ma riuscivo a captare in loro, nei loro gioielli, sulle loro faccie, la PAURA che i comunisti le derubassero dei loro averi.
Non ricordo invece nessuna parola dei loro mariti che pure erano presenti.
Già allora me ne tornavo con gli altri bambini, sentendomi in qualche modo sconfitta. Eppure non ero figlia di operai.
Il post che segue riguarda una recensione che Corrado Augias scrisse su La Repubblica nell'agosto del 2007 di un libro di Tzvetan Todorov, per l'appunto "Lo spirito dell'Illumismo".

Il secolo della ragione che ancora ci illumina
di Corrado Augias , la Repubblica, 17/08/2007
 


Che cos'è Lo spirito dell'illuminismo? 

Con questo titolo Tzvetan Todorov, storico delle idee, pubblica un libretto di esemplare chiarezza nel quale condensa gli elementi di una corrente di pensiero alla quale dobbiamo la fondazione della modernità, e che, a buon diritto, è ritenuta una delle anime dell'Europa. 

Le prime tre righe sono come un manifesto di quello che sarà lo sviluppo nelle pagine successive: 

"Dopo la morte di Dio, dopo il crollo delle utopie, su quale fondamento intellettuale e morale intendiamo costruire la nostra vita comune?". 

Qui è il punto: su cosa si fonda una convivenza libera? Su quali principi? Su quali norme condivise? 

L'autore condensa in alcune parole chiave il grande lascito della stagione dei Lumi partendo dalla definizione di Autonomia:
laicità, verità, umanità. 

Non a caso Autonomia è alla base di tutto. 

Aspetto essenziale dell'Illuminismo fu "privilegiare ciò che ciascuno sceglie e decide in autonomia a detrimento di quanto ci viene imposto da un'autorità esterna". 
Decidere in autonomia significa che non esistono più dogmi, che le forme dell'autorità devono essere della stessa natura degli uomini: naturali e non sovrannaturali. Di conseguenza "la religione esce dallo Stato senza per questo abbandonare l'individuo". 


La conoscenza ha solo due fonti: la ragione e l'esperienza. 
Alla liberazione della conoscenza segue la possibilità per la scienza di perseguire il suo pieno sviluppo. 

Di particolare interesse il capitolo Laicità

"Dagli esordi della storia europea si è presa l'abitudine di distinguere tra potere temporale e potere spirituale. Quando ognuno dei due è autonomo nel proprio campo d'azione e risulta protetto dalle intrusioni dell'altro, si parla di società laica o, come si usa anche dire, secolare". Nulla sembrerebbe più pacifico. Invece, la brama di detenere in un'unica mano l'intero potere continua tuttora, è anzi di devastante attualità. 

Di pari importanza il capitolo Verità

Todorov ricorda come Voltaire scrivesse che le religioni (lui le chiamava "sètte") sono molte, la scienza è una: "I detentori del potere, a prescindere da una sua eventuale origine divina o umana, non devono avere alcuna influenza sul discorso che cerca di conoscere il vero; i due non appartengono allo stesso spazio". 

Altri requisiti che vengono analizzati sono l'umanità e l'universalità. 

Conclusione: in una società aliena dal fanatismo gli uomini sono meglio protetti nei requisiti di fondo della loro umanità.
 
Scheda del libro: Lo spirito dell'illuminismo, di Tzvetan Todorov
Lo spirito dell'Illuminismo
di Tzvetan Todorov
ISBN: 9788811600664
Editore: Garzanti
SCIENZE UMANE
collana filosofia
126 pagine

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