domenica 3 aprile 2011

E lui guardava il mare

Questo che segue è un brano scritto da Giulia nel suo blog Pensare  in un' altra luce.
A me è piaciuto molto, sia per il tema proposto, che per il modo in cui è raccontato.  
" Ero sulla spiaggia in Liguria. Cercavo di leggere, ma non riuscivo a far altro che ascoltare la gente parlare
intorno a me. Due donne si raccontavano la loro ultima dieta. Altre tre raccontavano gli ultimi acquisti in saldo. Altre parlavano male di una loro amica che non si cura abbastanza. Un uomo urlava a suo figlio che era un imbranato e che non avrebbe mai imparato a nuotare. Altri due si davano appuntamento per la sera in un ristorante per mangiare il pesce. Una bambina buttava la focaccia sulla sabbia e urlava che non la voleva più… Potrei proseguire, neanche con la musica alle orecchie ad alto volume riuscivo a sfuggire a questi discorsi così vivaci ed originali. Ma pazienza. Ognuno parla di quello che vuole e non sono io che posso né voglio insegnare nulla a nessuno. Intanto passavano gli ambulanti, uno dopo l’altro con le loro borse sulle spalle pesanti…Erano per lo più senegalesi, alti, eleganti, con grande dignità mostravano la merce a debita distanza, la gente faceva “no” con la testa, se ne andavano in silenzio.

Ad un certo punto una sbotta dicendo "Oggi sono particolarmente fastidiosi"… pensavo che parlasse di insetti o cose del genere, ma poi ho capito a chi si riferiva.

Poco dopo passava davanti a me un ragazzo senegalese: “signora” mi ha detto “come ti chiami?” Io gli ho risposto.Lui mi chiede: “Vuoi qualcosa?” Io avevo già comprato gli ombrelli che mi offriva. Gli ho risposto”no, grazie, mi dispiace”… Lui si è accovacciato vicino a me. Mi aspettavo che insistesse, che mi volesse far vedere altre cose, invece niente. Taceva e guardava il mare con occhi terribilmente tristi. Gli ho chiesto come andava, lui mi ha risposto “male, molto male… qui non si vende nulla, non c’è lavoro…Tu dove abiti?” Gli ho risposto “A Torino” “Lì c’è più lavoro?” “Non lo so.” I suoi occhi erano pieni di lacrime…

“Qui tutto male, male…” continuava a dire sempre con gli occhi rivolti al mare “Vorresti tornare a casa?” “Sì, vorrei…ma non posso. Lì, miseria”… Poi riguarda il mare, alza gli occhi al cielo e sta così un bel po’… Poi si alza e mi dice: “Grazie signora, per avermi ascoltato” e se ne va.
Guardava il mare da dove probabilmente era venuto…e da dove oggi stanno sbarcando in migliaia.
Allora vado qui, e giro questo blog che ha tante cose da raccontare e spero che qualcuno cammini tra queste pagine e non distolga lo sguardo o per indifferenza o per paura di soffrire… hanno il diritto di farci sapere: almeno quello glielo dobbiamo concedere. E queste immagini raccontano più di ogni parola.

E se volete sapere qualcosa di quando toccava a noi passare da tutto questo andate qui…tanto per non dimenticare."
Da qui 

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