martedì 31 maggio 2011

Pesantezza o leggerezza?

Sarà che, senza sottovalutare il seguito, mi sento da ieri così leggera, che ho ricordato questo brano di Milan Kundera.


Ma davvero la pesantezza è terribile e la leggerezza meravigliosa? 

Il fardello più pesante ci opprime, ci piega, ci schiaccia al suolo. 

Ma nella poesia d'amore di tutti i tempi la donna desidera essere gravata dal fardello del corpo dell'uomo. 

Il fardello più pesante è quindi allo stesso tempo l'immagine del più intenso compimento vitale. 

Quanto più il fardello è pesante, tanto più la nostra vita è vicina alla terra, tanto più è reale e autentica. 

Al contrario, l'assenza assoluta di un fardello fa si che l'uomo diventi più leggero dell'aria, prenda il volo verso l'alto, si allontani dalla terra, dall'essere terreno, diventi solo a metà reale e i suoi movimenti siano tanto liberi quanto privi di significato. Che cosa dobbiamo scegliere allora? La pesantezza o la leggerezza?

Milan Kundera - L'insostenibile leggerezza dell'essere - Ed. Adelphi

lunedì 30 maggio 2011

Lunedì 30 maggio 2011


Se vuoi trovare l'arcobaleno, devi sopportare la pioggia. 
(Dolly Parton)



Ma quanto è piovuto, prima di arrivare all'arcobaleno!!!



Milano, Napoli, Trieste, Novara e le città dove non c'è stato bisogno del ballottaggio.


L'arcobaleno su Milano è stato davvero un grande segno.

Un abbraccio a tutti noi che aspettavamo.

Aforismi dell'ultimo lunedì di maggio



Questo è un lunedì particolare: aspettiamo con ansia i risultati del ballottaggio di Milano.      




  • Il compito di un dottore è guarire i pazienti, il compito di un  cantante è cantare. L'unico dovere di un giornalista è  scrivere quello che vede. (Anna Politkovskaja)

  • La libertà non sta nello scegliere tra bianco e nero, ma nel sottrarsi a questa scelta prescritta. (Theodor W.Adorno)

  • Se vuoi trovare l'arcobaleno, devi sopportare la pioggia. (Dolly Parton)

domenica 29 maggio 2011

Istanti

I giorni sono fatti di istanti,                        
che meritano di essere esplorati.              

Molti tipi di istanti -
Nessuno che merita di essere ignorato.

Tutto ciò che abbiamo sono questi istanti ...

(Stephen Sondheim)


sabato 28 maggio 2011

Il mondo di Carmen: Beni culturali - la privatizzazione di un patrimonio

Procrastinazione

Procrastinare è un impulso umano basilare, analogo a quello che ci fa percepire una sorta di immortalità e di tempo infinito avanti a noi. 
Fa parte del complicato rapporto degli esseri umani con il tempo.

Molte persone sottostimano il tempo necessario a completare una certa attività, in parte perché non considerano quanto hanno impiegato a completare progetti analoghi in passato, e in parte perché si basano su scenari non problematici, in cui incidenti o imprevisti non si verificano mai.

 
Già nel sedicesimo secolo Samuel Johnson descriveva la procrastinazione come "una delle generali manchevolezze" che "colpiscono, in misura più o meno importante, ogni persona", lamentando anche in se stesso questa medesima tendenza: 


"Non potevo evitare di rimproverarmi per aver così a lungo trascurato ciò che doveva necessariamente esser fatto e la cui difficoltà aumentava per ogni momento in cui veniva rimandato"

A livello sociale la gravità del problema sembra aumentare con il passare del tempo.

La procrastinazione è una complessa combinazione tra debolezza, ambizione e conflitto interiore. 


Chi pianifica e chi non realizza i suoi piani non sono veramente la stessa persona, ma parti diverse di quello che Friedrich Schelling ha definito l‘io diviso

Schelling propone una concezione dell’io non come entità unica, ma come composto da esseri diversi, impegnati a scontrarsi e a mercanteggiare continuamente per assumere il controllo.

Al momento di prendere una decisione importante, la mente può essere considerata una sorta di parlamento, una camera di discussione. Fazioni diverse si scontrano, interessi a breve e a lungo termine si trincerano dietro l’avversione reciproca.

Non solo mozioni vengono proposte e rifiutate, ma alcune proposte addirittura vengono lanciate solo per nasconderne altre. ....

....
Se l’identità è un insieme di io in conflitto, cosa rappresenta ciascuno di essi?

La risposta semplice è che uno rappresenta i nostri interessi a breve termine (divertirsi, rimandare il lavoro e così via) e un altro gli obiettivi a lungo termine

L’idea di un io diviso, anche se sconcertante per alcuni, può essere liberatoria in termini pratici, perché porta a smettere di intendere la procrastinazione come qualcosa che si può sconfiggere semplicemente mettendosi d’impegno.

Dovremmo invece affidarci a tecniche e strumenti esterni per supportare quelle componenti del nostro io che vogliono mettersi al lavoro. 


Una rappresentazione classica della volontà estesa al lavoro è la decisione di Ulisse di farsi legare al pennone della sua nave. 

 Ulisse sa che, quando udrà le sirene, sarà troppo debole per resistere all’impulso di condurre la nave contro le rocce per cercare di raggiungerle: si fa quindi legare dall’equipaggio, forzandosi al rispetto dei propri obiettivi a lungo termine.

Ma prima di buttarci decisi sui vari modi per sconfiggere la procrastinazione, dovremmo fermarci a considerare se, in qualche caso, non sia un impulso al quale dare più importanza. 


E se la procrastinazione derivasse dalla sensazione che ci sia troppo da fare, e di conseguenza che niente valga la pena di essere fatto?

Dietro questa forma alquanto bizzarra di azione-come-inazione c’è la domanda, molto più sconvolgente, se qualunque cosa valga la pena di essere fatta. 


In questo senso, può essere utile soffermarsi su due tipi di procrastinazione: quello autenticamente acratico e quello che comunica la sensazione che ciò che dovremmo fare, sotto sotto, è privo di senso.
....
... le difficoltà che l’uomo incontra e che non può vincere o superare, se non acquistando quella forza interiore che gli permetta di lottare vittoriosamente."

Estrapolato da un brano di -R. Resini  da Google Reader pubblico

giovedì 26 maggio 2011

Scelte importanti

"… Ci teniamo tutti ad essere accettati, ma dovete credere che i vostri pensieri siano unici e vostri, anche se ad altri sembrano strani e impopolari, anche se il gregge può dire: "Non è beeeene!".
 
Come ha detto Frost: “Due strade trovai nel bosco e io scelsi quella meno battuta ed è per questo che sono diverso… "

 
 Dal film  "L’Attimo fuggente" - Peter Weir           

mercoledì 25 maggio 2011

Torno domani

Il blog funziona per ora.  Ringrazio di cuore tutti gli amici che mi hanno scritto.

Riporto un utile consiglio di Angie del blog  http://toglietevilescarpe.blogspot.com/ 
per chi avesse ancora problemi nel commentare:

 "   forse, se ci sono problemi di riconoscimento, bisognerebbe provare a riconfermare la password (nel senso di andare proprio nelle impostazioni dell'account, come se volessimo cambiarla, ma dando poi conferma della stessa così, se si sono persi il dato, si rimemorizza
   n.b.: intendevo l'account Google (non quello del proprio indirizzo mail) a questa pagina https://www.google.com/accounts/recovery?hl=it



Per oggi mi godo ancora questa giornata di sole, praticamente estiva. 

Saluto tutti di cuore.

martedì 24 maggio 2011

Chiedo scusa ...

Non credo stia succedendo solo a questo blog, ma a me è impossibile scrivere nei commenti, sia qui che in altri blog.
Spero che il tutto si aggiusti.

Nel frattempo, mi spiace, ma non posso lasciare risposte o simili.



Bologna

Leggo su Il Fatto quotidiano il seguente articolo:


Guerra alla vita notturna
Denunciate 28 persone

Segnalati all'autorità giudiziaria alcuni dei partecipanti all'iniziativa Brain Runner, una tre giorni di arte, cultura e "riapproprazione degli spazi"

 
Continua la guerra alla vita notturna in città: sono 28 le persone denunciate per l’iniziativa Brain runner, una tre giorni di musica e incontri organizzata dal Collettivo Universitario Autonomo di Bologna, che si è tenuta dal 17 al 19 maggio in zona universitaria. Le denunce si riferiscono in particolare alle prime due serate, in piazza Scaravilli e in via Zamboni.

L’evento era stato organizzato dal Cua per portare arte e cultura nella zona universitaria, riappropriandosi degli spazi in maniera autonoma, con un programma di musica e reading e incontri su temi di attualità come la riforma Gelmini e le recenti rivolte nel mondo arabo, ma anche su questioni locali come il futuro di piazza Verdi.
Ma già dalla prima sera sono arrivate molte lamentele da parte dei residenti, che hanno segnalato alla polizia il volume della musica ritenuto troppo elevato. Tra i reati contestati ci sono manifestazione non preavvisata e disturbo della quiete pubblica.

Le 28 persone denunciate dovranno rispondere anche di sanzioni amministrative legate all’occupazione di suolo pubblico, al rumore e alla vendita di bevande. La Digos trasmetterà le carte alle autorità competenti.

La risposta del Collettivo non si è fatta attendere: "Apprendiamo che la questura ha emesso ben 28 denunce per Brain Runner, la tre giorni di arte, cultura e riappropriazione di spazi organizzata dal Cua. Questa mossa della questura si inscrive nel clima di impaurimento e azzittimento del dissenso verso il regime Berlusconi, praticato da lungo tempo in città", hanno denunciato dalle pagine di Zic.

"Inoltre queste ultime denunce arrivano a pochi giorni dalle elezioni amministrative, che vedono una Bologna sempre più chiusa e gravata da ordinanze liberticide e opprimenti", continua il comunicato.


"La tre giorni Brain Runner, con i suoi 5000 e più partecipanti, ha mostrato alla città come esista una parte di Bologna che esprime una socialità ed un utilizzo dello spazio pubblico che non vuole essere ulteriormente compresso".

Il conflitto che vede su fronti opposti gli studenti e i giovani, che rivendicano il diritto a vivere la città anche in orari notturni, e i residenti, che chiedono sonni tranquilli, sembra così continuare ad acuirsi. Un problema che arriverà dritto sulla scrivania del nuovo sindaco Merola e dell’amministrazione che sta per insediarsi a governare la città


Immagine presa dal web
Il neretto è mio.

lunedì 23 maggio 2011

Questo si che e' amore......

Un uomo con due biglietti di tribuna centrale numerata per la finalissima di Coppa del Mondo entra allo stadio e si accomoda sulla poltrona assegnatagli lasciando libero il posto a fianco.
Un altro uomo seduto la fila appena sopra, nota il posto vuoto e, tanto per fare due chiacchiere a pochi minuti dall'inizio della partita, esordisce così:
- Il posto a fianco a lei, è occupato?
- No, è libero! - risponde l'individuo.
- E' incredibile! Chi è che ha un posto come questo, per l'appuntamento più importante del
mondo e non lo usa?
L'uomo si gira e guardandolo risponde:
- Beh, effettivamente il posto è mio. L'ho comperato un anno fa, dovevo venire con mia moglie, ma... casi della vita... è venuta a mancare!
 Questo è il primo mondiale che non vediamo insieme da quando ci siamo sposati... nel 1980.
Sorpreso il suo vicino risponde:
- Mi dispiace molto, è terribile! Ma non aveva un'altra persona che poteva accompagnarlo? Che so,
un amico, un parente, un vicino di casa...
E l'uomo facendo di no con la testa:
- Macché, son voluti andare tutti al funerale...




Il marito entra con molta cautela nel letto e sussurra appassionatamente all'orecchio di sua moglie
"Tesoro, sono senza mutande ..."
E la moglie gli risponde: "Domani te ne lavo un paio".

Gli aforismi del lunedì

Gli italiani generosissimi in tutto non sono generosi quando si tratta di pensare. (Carlo Emilio Gadda)

Se potessi esprimerlo con le parole non ci sarebbe nessuna ragione per dipingerlo.  (Edward Hopper)

Per essere un rivoluzionario devi prima essere un essere umano. Devi avere a cuore la gente debole
(Jane Fonda)

domenica 22 maggio 2011

Una storia della lettura


Scrive Alberto Manguel,  su "Una storia della lettura", Feltrinelli, Milano, 2009:




  • In qualsiasi maniera i lettori si approprino dei libri, il risultato finale è che libro e lettore diventano una cosa sola. Il mondo che è un libro viene divorato da un lettore che è una lettera nel testo del mondo; metafora circolare che rende infinita la lettura. Noi siamo ciò che leggiamo.


  • Ogni biblioteca accoglie e rifiuta. Ogni biblioteca è per definizione il risultato di una scelta, ed è necessariamente limitata nel suo ambito. Ed ogni scelta ne esclude un'altra, quella non fatta. L'atto della lettura corre sempre parallelo a quello della censura. 



  • Citare è un continuo conversare con il passato per dare un contesto al presente. Citare è attingere alla Biblioteca di Babele; citare è riflettere su quanto è già stato detto, e se non lo facciamo, parliamo in un vuoto dove non v'è voce umana che possa risuonare.
 Alberto Manguel è scrittore vivente.
Qui, notizie su di lui.  













sabato 21 maggio 2011

Più non andremo vagando

Più non andremo vagando
tardi nella notte,
anche se il cuore è amante 
e la luna luminosa.

Perché la spada consuma il fodero,
e l'anima il petto
e il cuore deve acquietarsi per riprendere forza,
e lo stesso amore ha bisogno di riposo

anche se la notte fu fatta per amare,
e il giorno torna troppo presto
più non andremo vagando
alla luce della luna.

(George Byron)

Immagine presa dal web

venerdì 20 maggio 2011

REFERENDUM 12-13 giugno 2011

VOTIAMO 4 SI
per rivendicare tre beni comuni fondamentali:
ACQUA, ENERGIA in sicurezza, Parità di doveri
2 SI al voto referendario perché l’acqua sia pubblica, sottratta al profitto e ai privati che speculano su un bene primario e vitale, negandola a chi non ce l’ha o facendola pagare cara, fregandosene degli inquinanti, quali: arsenico, cloro, piombo, nitrati, che danneggiano la salute.
1SI al referendum per respingere il piano nucleare. Per cancellarlo definitivamente. Il governo non rispetta i risultati del referendum dell’87, che impose la chiusura delle centrali nucleari.  
La tragedia del Giappone dimostra che fu una scelta giusta. Quelle ingenti risorse vanno invece destinate al risparmio energetico, allo sviluppo delle energie rinnovabili e PULITE, ecocompatibili con le esigenze del territorio.
Respingiamo la cosiddetta moratoria di 1 anno. Né ora né fra 1 anno.
1 SI per abolire la legge che prevede il “legittimo impedimento” per Presidente del Consiglio e Ministri a comparire nei Tribunali come imputati. Perché la legge torni ad essere uguale per tutti, senza leggi ad personam.

Il Governo, per cercare di impedire ai 4 referendum di raggiungere il quorum, cioè almeno la metà più 1 degli elettori, ne ha ostacolato l’informazione sulle reti televisive.  
VOTIAMO TUTTI PER I NOSTRI DIRITTI!

P.S.  Chiunque voglia prelevare il link a questo post, è libero di farlo. Un passaparola è buono...

giovedì 19 maggio 2011

A proposito della Parabola (non satellitare)

"La parabola - scrive perfettamente Francesco Zaffuto - non è apparenza, è una forma di narrazione della verità per farla meglio comprendere."

Voglio ritornare al post precedente a questo,  Il Maggid di Dubno perché ho l'impressione, soprattutto leggendo il commento di Paolo, che la parabola venga considerata una maschera o non so cosa.
Comunque vorrei chiarire meglio.

La parabola, dal greco parabolé = paragone, è un racconto finalizzato a trasmettere un qualche tipo di insegnamento morale o spirituale. 
Secondo alcuni studiosi (v. p.es. l'italiano Vittorio Fusco) caratteristica precipua della parabola, che la differenza dalla similitudine o allegoria, è l' "effetto sorpresa": la parabola produce nell'ascoltatore un certo giudizio-emozione, che viene poi traslato alla sfera morale o spirituale. Da qui

Per comunicare il suo insegnamento anche Gesù si è servito delle parabole che troviamo riportate nei Vangeli.

Un dottore della legge, per mettere alla prova Gesù, gli chiese cosa fosse necessario per ottenere la vita eterna. Gesù, in risposta, chiese al dottore cosa dicesse la legge di Mosè a tale proposito. Quando il dottore, correttamente, citò la Bibbia dicendo: "Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze" (Dt 6,5) e amerai il tuo prossimo come te stesso" (Lev 19,18), Gesù disse che aveva risposto correttamente e lo invitò a comportarsi di conseguenza.

A questo punto il dottore chiese a Gesù di spiegargli chi fosse il suo prossimo e Gesù gli rispose con la parabola che credo tutti noi conosciamo, quella del Buon Samaritano.

Il testo di Luca 10,25-37
 
 " Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall'altra parte.

Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre.

Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n'ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui.

Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all'albergatore, dicendo:  "Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno."

Al termine di questa parabola, il Maestro chiese al dottore della legge chi dei tre fosse stato prossimo dell'uomo derubato. Il dottore non rispose: "il samaritano", ma: "chi ha avuto compassione di lui". Gesù concluse: "Va e anche tu fa lo stesso". 


Altri esempi potrebbero arrivarci dalla maieutica di Socrate che aiutava i suoi allievi a partorire le idee con la loro mente, ma per ora mi fermo qui.

Il Maggid di Dubno

La nuda Verità andava in giro per strada, spoglia e disadorna. La gente la ignorava, oppure si voltava dall'altra parte disgustata da quella vista.
Poi, un giorno che si sentiva particolarmente  reietta, si imbatté nella sua amica Parabola, che indossava abiti eleganti ed era circondata da ammiratori.


La Verità si lamentò: "Come mai tu ricevi tante attenzioni mentre io, che sono la Verità, non ne ho affatto?"

La Parabola rispose: "Perché vai in giro così spoglia. A nessuno piace trovarsi a faccia a faccia con la nuda Verità. Lascia che ti aiuti"


La Parabola rivestì la Verità con alcuni dei suoi abiti più belli. E, come per incanto, ovunque la Verità si presentasse in queste sue nuove vesti, la gente la faceva oggetto di grandi attenzioni.


La Verità rimane sempre la stessa, con o senza ornamenti, ma la maggior parte degli uomini non sopporta di affrontarla a faccia a faccia quando è nuda.
Perciò molto spesso riesce a entrare nel cuore degli uomini soltanto travestita da Parabola.


(Le parabole del predicatore di Dubno e altri saggi.)






mercoledì 18 maggio 2011

Jorge Luis Borges: Il Sur


Da uno dei tuoi cortili aver guardato
le antiche stelle,
dalla panchina dell'ombra aver guardato
quelle luci disperse
che la mia ignoranza non ha imparato a nominare
né a ordinare in costellazioni,
aver sentito il cerchio dell'acqua
nella segreta cisterna,
l'odore del gelsomino e della madreselva,
il silenzio dell'uccello addormentato,
l'arco dell'androne, l'umidità
- queste cose, forse, sono la poesia.

 (Jorge Luis Borges)

lunedì 16 maggio 2011

Gli aforismi del lunedì

Chiunque è un bambino che ha subito abusi, se si pensa a ciò che il governo fa. (Tim Roth)

La politica e il fato dell'umanità vengono forgiati da uomini privi di ideali e grandezza.Gli uomini che hanno dentro di sé la grandezza non entrano in politica.  (Albert Camus)

È raro che gli uomini che nutrono il massimo rispetto per le donne, godano di popolarità fra loro. (Joseph Addison)
 
Recessione è quando il tuo vicino perde il posto; depressione è quando lo perdi tu. (Harry Truman)

domenica 15 maggio 2011

The Kid e il Grande Dittatore (a proposito di Charlie Chaplin)

"Solo i bambini possono essere felici, e oltretutto, non per molto" dice l'eroina di Gor'kij, la saggia Vassa Zeleznova.
Non per molto, perché il severo "E' proibito" degli educatori e delle regole di comportamento future, inizia a segnare con la sua impronta negativa i desideri sfrenati della prima infanzia.

Chi non saprà sottomettersi abbastanza presto a queste costrizioni e non saprà metterle al proprio servizio: chi, diventato adulto, continuerà a rimanere bambino, si troverà sempre e ovunque in una situazione ridicola, provocando riso e sarcasmo.
.....
Il dramma del "piccolo uomo" nelle condizioni di vita della società contemporanea.
Quale che sia la lettura che lo stesso Chaplin fa del suo proprio finale, è chiaro che, per il "piccolo uomo" nella società contemporanea, non c'è nessun posto in cui andare.
Così come è impossibile per il bambino rimanere indefinitamente tale.

Mentre i tempi nuovi del fascismo vengono a sostituire i Tempi moderni di Chaplin, si constata nell'opera di quest'ultimo un notevole mutamento.
Ed è evidentemente proprio lui, Chaplin, che doveva creare il Dittatore.
Egli non poteva non immortalare questa figura delirante che si era messa alla testa di uno Stato cieco e di un paese che aveva perduto la testa.

Prima Chaplin recitava sempre il ruolo di coloro che soffrono; interpretava solo il barbiere del ghetto, che è il suo secondo ruolo nel Grande Dittatore. Qui, interpreta entrambi i ruoli. Sono i due poli estremi dell'infantilismo: il vincitore e il vinto.
... In questo film, Chaplin parla per la prima volta con la sua vera voce.
Perché per la prima volta, non è lui a dipendere dal suo metodo e dal suo sguardo, sono il metodo e la volontà di essere testimone a carico a trovarsi tra le sue mani di adulto.

E questo perché qui, risuona per la prima volta fino in fondo, distintamente, la voce del coraggio, la voce intelligibile di un cittadino non solo adulto, ma di un Grande Uomo, con la maiuscola.

In una intervista su Tempi moderni, Chaplin aveva detto:

venerdì 13 maggio 2011

Quando all'alba

Quando all'alba il raggio del sole
illumina la terra
e l'erba scintilla di perle dorate,
quando l'aurora scompare
e i merli fischiano tra le siepi,
allora capisco com'è bello vivere.

(Yu Che Nam)


Finalmente primi in una classifica europea!

Leggo qui:  http://www.newslive24.com/fukushima-primo-ministro-fa-mea-culpa.html

Naoto Kan, primo ministro giapponese, si espone in prima persona, come capita spesso tra i nipponici, per la sua responsabilità nella crisi nucleare. 

Ha, infatti, dichiarato di voler rinunciare al suo stipendio da primo ministro e a tutti i benefit, percependo "solo" la sua paga da Parlamentare.
Ha dichiarato apertamente la sua responsabilità nell’incidente di Fukushima, in concorrenza con quella della Tepco, società che gestiva l’impianto stesso.


Il suo mea culpa si riferisce al fatto che il governo abbia puntato troppo sull’energia nucleare invece di cercare delle valide alternative ....

Questo tipo di atteggiamento che vede i responsabili pagare direttamente per le loro colpe è un gesto molto sentito in Giappone e molto utilizzato come quello di non sfoggiare eccessi da parti di chi non ha subito direttamente gli effetti di catastrofi, per rispetto a chi è in difficoltà.  ......

Ma anche noi in Italia non scherziamo: siamo primi in classifica!



Ho perso ... un post

Ciao a tutti. 
Dopo il silenzio forzato dovuto a non so cosa di blogspot, mi accorgo che l'ultimo post sul nucleare  è scomparso.
Vedrò se riesco a ricucirlo... nei prossimi giorni.

mercoledì 11 maggio 2011

La scuola

La scuola dovrebbe insegnare innanzitutto che le differenze sono una risorsa e non una minaccia. Il rispetto dell'altro, quindi, deve rappresentare la prima regola del vivere civile.

È utile ribadire che non c'è integrazione senza accettazione.


Tratto da "Scontri di civiltà per un nome", di  Amara Lakhous  (Scrittore algerino) pubblicato su Internazionale del 7 settembre 2007


Immagine presa dal web

martedì 10 maggio 2011

Iniziamo a ridere

Le mie ex-mogli erano ottime casalinghe.Infatti, dopo il divorzio, si sono tenute la casa.

Due vecchietti al parco: Lo sai che di AIDS si muore? -Perché' di INPS si campa?

Due pulci escono dal cinema: Andiamo a piedi o prendiamo un cane?

Perché' l'aria del mattino e' molto fredda? Perché' e' stata fuori tutta la notte!

Dottore mia moglie non ha più voglia di fare l'amore! Il Medico hem Ce l'ha, ce l'ha..

Due vecchiette: Sai mio marito ha 90 anni e ancora gode Davvero? Si gode la pensione

lunedì 9 maggio 2011

Prossimamente ... su questo blog





Una bella sorpresa, da domani e senza troppe programmazioni.


Un po' si sarà già capito, ma per chi segue Estate incantata non assiduamente, ci sarà una sorpresa che spero piaccia a tutti.

A presto!
Lara

Gli aforismi del lunedì

Lo splendore dell'amicizia non è la mano tesa né il sorriso gentile né la gioia della compagnia: è l'ispirazione spirituale quando scopriamo che qualcuno crede in noi ed è disposto a fidarsi di noi. 
(R. W. Emerson)

Ciò che è necessario per continuare a fornire buona cura alla natura è completamente caduto nell'ignoranza durante l'era del materialismo. 
(Rudolf Steiner)

Le idee, non le battaglie, segnano il progresso dell'umanità. Gli individui, non le masse, formano la cultura della razza.
(Ron Hubbard)


Un padre è meglio di cento insegnanti. (George Herbert)

sabato 7 maggio 2011

Madri e figlie

Una figlia è un nuovo inizio.

Una figlia è una sorprendente riedizione di come tu ti comportavi a quattordici anni.

Una figlia vuol dire scoprire il significato del verbo preoccuparsi.

Una figlia è la persona cui appartiene tutto il ciarpame rimasto per vent'anni in soffitta.

Una figlia è la tua scusa per costruire una casa per le bambole.

Una figlia scandisce la fine della monotonia.

Una figlia è colei che si costruisce il nuovo nido con le penne del tuo nido vecchio.

Una figlia è colei per cui credi che smetterai di preoccuparti quando compierà ventun'anni. Ma che ti farà preoccupare a morte a quarantacinque.

Una figlia farà parte di te per sempre.

(Pam Brown, 1928)

giovedì 5 maggio 2011

Domani: festa in giardino

Domani sarà il grande giorno in cui tutta la famiglia radunata butterà all'aria il giardino con tanto di vanghe, motozappa e attrezzi vari.
Abbiamo deciso di rimettere a nuovo il prato e al posto dello stropicciato e ormai inesistente prato "all'inglese", semineremo la dichondra repens, meno pretenziosa ma più pratica. Almeno è quello che speriamo.
Mi auguro che ci sia il sole, mi sembra così bello tornare a giocare con la terra...


 

Ho letto su un libriccino di Pia Pera intitolato Giardino & Orto Terapia (Salani Editore) le parole che seguono:


 
"Non è più tempo di venerare le forze della natura immaginando siano divinità, o di sfruttarle biecamente calpestando e distruggendo la bellezza del creato. Il nostro tempo ci chiede altro: di sentirci parte del tutto, entrare nella corrente.
C'è chi teorizza wild zones consapevolmente create, zone dove bambini e ragazzi possono fare libera esperienza di una natura per quanto possibile selvatica. Arrampicarsi sugli alberi. porcarsi le mani. Costruire capanne di salici. Correre, inseguirsi, nascondersi. Giocare a guardie e ladri.
Esercitare, in poche parole, i diritti dei bambini. Come accade in Venti giorni con Julian, delizioso libretto che ogni amante della vita all'aria aperta dobrebbe leggere...
Qui Nathaniel Hawthorne racconta le giornate estive trascorse col figlioletto durante un'assenza della moglie Sophia. 


Costretto a pressoché totale inattività, l'attenzione tutta presa dall'ometto, lo scrittore partecipa al gioco della guerra con cardi selvatici e tassi barbassi, impara a vedere il mondo in un pezzo di muschio, si incanta di fronte alla rugiada versata dalle fate con le loro piccole brocche.
 
Insieme padre e figlio hanno la sensazione di cogliere, sia pure soltanto con la coda dell'occhio, di sfuggita, per un impalpabile istante, e prima che abbia tempo di cambiare aspetto, la Natura colta alla sprovvista, in quei momenti in cui, immersi nella serietà del gioco, pare quasi che gli alberi stiano bisbigliando tra loro."

mercoledì 4 maggio 2011

Mario Quintana: Quem Ama Inventa

Non ho mai conosciuto Mario Quintana prima di qualche giorno fa e attraverso la rete/web. Anzi per l'esattezza ne ho letto su Google buzz dove ne era stata riportata una citazione da Novalis del blog Appunti Novalis
Incuriosita, ho fatto ricerche sempre attraverso internet. Le notizie che riguardano questo poeta sono poche, ma questa poesia, che riporterò ora, a me piace moltissimo.

Chi ama inventa le cose che ama…

Forse sei giunta quando io ti sognavo.

E improvvisamente s’è accesa la fiamma!

Era la brace sopita che si svegliava…

Un nuovo volo sopra le macerie,

Nell’aria sorpresa rintoccavano campane,

Suonate da quegli angeli speciali

che hanno il dono di far resurrezioni…

Un ritmo divino? Oh! semplicemente

Il palpitare dei nostri cuori

Che battevano uniti e a festa,

O solitari, con un ritmo triste…

Oh! Mio povero, mio grande amor lontano,

Nemmeno sai tu quanto bene fa alla gente

Aver sognato… e aver vissuto il sogno!



Mario Quintana - Poesia - Liberodiscrivere® edizioni - Genova
ISBN     ISBN 978–88–7388–196–4
traduzione di Pierino Bonifazio
Qui il sito della casa editrice

martedì 3 maggio 2011

Citazione da un libro soltanto aperto

Premetto di non avere letto questo libro, perché non ne ero attratta.
Però ho fatto in tempo a scarabocchiare velocemente questa citazione, trovata esattamente in una pagina aperta a caso.


Quando si avverte un modestissimo segno di indifferenza o di mancanza di entusiasmo nei confronti di un proprio simile, bisogna stare allerta! 
Esiste una sola forma di prevenzione contro questa malattia:
capire che l'anima soffre - e soffre tremendamente allorché la costringiamo a vivere in maniera superficiale.
Paulo CoelhoIl vincitore è solo - Ed. Bompiani

Margini di Francis Brooks



I primi palpiti dell'amore sono i migliori,
quando è ancora un ospite nuovo e discreto;
il primo fugace contatto fra le dita,
la prima tenera pressione sule labbra.

Troppo spesso, nel bel mezzo del suo pieno
possesso
ha inizio un rapido regresso.

Brooks Francesco, Margini; Collected Poems (Chicago: Searle & Gorton, 1896)

lunedì 2 maggio 2011

Ma gli aforismi poi che cosa sono?

Per precisare cosa siano gli aforismi, copio da Wikipedia quanto segue:
 
"Un aforisma o aforismo (dal greco ἁπφορισμός, definizione) è una breve frase che condensa - similmente alle antiche locuzioni latine - un principio specifico o un più generale sapere filosofico o morale.

 
Quanto al contenuto, Karl Kraus affermava che "L'aforisma non coincide mai con la verità; o è una mezza verità o una verità e mezza" e "Un aforisma non ha bisogno di esser vero, ma deve scavalcare la verità. Con un passo solo deve saltarla" (Detti e Contraddetti, Adelphi Editore).

 
Aforismi del lunedì

 
Attraverso le vesti stracciate si mostrano i vizi minori: gli abiti da cerimonia e le pellicce li nascondono tutti. 

(William Shakespeare)
 
Anche i migliori di noi talvolta dovrebbero rimangiarsi le parole.

 
Sono le nostre scelte che ci mostrano chi siamo veramente, molto più delle nostre abilità.

 
Bisogna essere cauti nell'esprimere desideri, perché potrebbero avverarsi.

 
Se vuoi sapere com'è un uomo, guarda bene come tratta i suoi inferiori, non i suoi pari.

 
Sono tutti (a parte il primo) di J.K. Rowling (l'autrice di Harry Potter)

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