martedì 28 giugno 2011

Individualità e solitudine

"La solitudine intesa come esercizio, come addestramento all'individualità, non si identifica necessariamente con il disinteresse per il mondo, ma con la volontà di non lasciarsi costringere e imprigionare dal mondano ....
Infatti, come scriveva il filosofo Enzo Paci (1963-74) il vero esercizio della solitudine e del silenzio è un addestrarsi allo stile della propria soggettività"

Non si tratta dunque di un desiderio di solitudine come via di fuga dalla tensione della vita quotidiana e come strumento di rigenerazione, insomma della solitudine 
che possiamo conquistare con una vacanza in qualche paradiso esotico.

Piuttosto si tratta della solitudine che nasce dalla consapevolezza che ciò che definisce e conferma la nostra identità non è certo quell'insieme anonimo di convenzioni sociali e di compiti stereotipati che possono servire tutt'al più a etichettarci e catalogarci, ma  qualcosa di assai più profondo e vitale con cui dobbiamo trovare un contatto, sintonizzandoci, per così dire, sulla sua lunghezza d'onda e filtrando l'incessante brusio di fondo fino a isolarci, se e finché sarà necessario.
Perché in quel silenzio potremo finalmente aprire il dialogo con la nostra anima."

Aldo Carotenuto - Vivere la distanza - Studi Bompani -

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