lunedì 31 ottobre 2011

James Hillman


Scrive Ivan Battista Su Il Futurista di sabato scorso:




Giovedì scorso (27 ottobre) se ne è andato James Hillman, uno degli psicologi junghiani più famosi e affascinanti al mondo. 


I suoi libri ci hanno tenuto compagnia confortandoci per decenni oltre che fornirci spunti di riflessione validi per la nostra formazione di psicologi e psicoterapeuti. 


Anima, Fuochi blu, il coinvolgente e seguibile best seller Il codice dell’anima, Il mito dell’analisi, Il sogno e il mondo infero, L’anima del mondo e il pensiero del cuore, La forza del carattere, La vana fuga dagli Dei, Puer aeternus, Re-visione della psicologia, lo straordinario Saggio su Pan, lo sconcertante e attualissimo
Un terribile amore per la guerra, sono solo alcuni tra i suoi scritti più importanti. 


Statunitense nato ad Atlantic City, classe 1926, si è spento a causa di un tumore osseo nella sua casa di Thompson nel Connecticut, respingendo, in piena coerenza coi suoi convincimenti, le cure più invasive che avrebbero potuto compromettergli la lucidità del pensiero. 


Laureato in medicina, si forma al Carl Gustav Jung Institute e giunge a rivedere il pensiero del grande psichiatra svizzero fornendo una nuova lettura della teoria degli archetipi. 


Era amico di Aldo Carotenuto, altro grande junghiano scomparso nel 2005 e che fu uno dei miei maestri. A volte, quando ero da Aldo, sentivo che lo chiamava al telefono e che parlavano, scambiandosi idee e suggerimenti, Aldo col suo inconfondibile accento italo americano. 


In psicoterapia il merito più rilevante di Hillman è stato quello di aver cambiato il rapporto tipicamente medico tra terapeuta e paziente e di aver focalizzato due importanti dinamicità psichiche: l’archetipo e l’anima. Io l’ho conosciuto soltanto attraverso i suoi scritti e qualche intervista televisiva, ma il suo tocco di scrittore fluido e seguibile e la sua onestà di pensiero me lo hanno reso molto caro. 


Periodicamente riprendo in mano le sue opere perché, essendo portatrici di alta qualità, a distanza di tempo tra una lettura e l’altra, riescono a fornirmi di continuo cose nuove e formative in consonanza con la mia crescita umana e professionale. 


Fondatore della psicologia archetipica, oltre ad aver sviluppato ed esaminato il pensiero di Jung, creò nel 1980 il Dallas Institute of Humanities and Culture. 


Soprannominato il poeta dell’anima, per la grazia del suo pensiero, ultimamente aveva tralasciato l’inconscio collettivo, i simboli e gli archetipi virando verso l’interpretazione degli avvenimenti sociali.


Chiunque investighi il senso della vita non può non prendere in mano i libri di James Hillman, sfogliarli e restare incantato dall’originalità delle riflessioni di questo grande psicologo. Addio James e grazie con tutta l’anima per quello che ci hai trasmesso e offerto per sempre."

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