sabato 19 novembre 2011

Ancora su Zygmint Bauman


Mi sembra gratificante continuare ancora per oggi a riportare stralci del pensiero di Zygmunt Bauman  ripresi dal libro sotto indicato:

La caratteristica più evidente della politica contemporanea, come disse Cornelius Castoriadis a Daniel Mermet nel novembre 1996, è la sua insignificanza: 
"I politici sono impotenti, (...) Non hanno più un programma. Ambiscono solo a rimanere in carica". 


L'avvicendarsi dei governi - persino degli "schieramenti politici" - non è un fattore decisivo; al massimo, è un'increspatura sulla superficie di un fiume che scorre ininterrottamente, uniformemente, inesorabilmente nella propria direzione, spinto dalla propria forza propulsiva. 


Cent'anni fa, la formula politica dominante del liberalismo era l'ideologia provocatoria e spavalda del "grande balzo in avanti". 
Oggi, è solo un tentativo di giustificare la resa: 


"Questo non è il migliore dei mondi immaginabili, ma il solo mondo reale. Inoltre, tutte le alternative sono peggiori, devono essere peggiori e si dimostrerebbero tali se si provasse a metterle in pratica". 


Il liberalismo odierno si riduce al semplice credo della "mancanza di alternative". Volendo scoprire le radici della crescente apatia politica, si può anche evitare di cercare altrove. Questa politica elogia e promuove il conformismo. E al conformismo si può arrivare anche da soli; si ha forse bisogno della politica per uniformarsi? Perché sopportare politici che, di qualunque colore siano, non possono promettere niente di diverso?


Dal Libro "La solidutine del cittadino globalizzato" di ZYGMUNT BAUMAN - Ed. Feltrinelli.

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