giovedì 31 gennaio 2013

Ultimo giorno di gennaio

Di Susan Rios




Il "corpo della donna", non è quest'idolo pagano, questo nudo di cortigiana che Hippolyte Taine e Pierre Louys hanno esumato dai secoli greci... 

La donna è in primo luogo, al tempo dell'infanzia, la madre, la madre che è una veste, una gonna tra le cui pieghe ci siamo rifugiati da bambini, per cercarvi un angolo caldo dove addormentarci.


Alain-Fournier


lunedì 28 gennaio 2013

Stupidità è cool



 Riporto una intervista di Bruno Giurato su Lettera 43 a Gianfranco Marrone, semiologo dell'Università di Palermo che ha di recente pubblicato un libro edito da Bompiani, intitolato per l’appunto Stupidità.

 http://www.lettera43.it/cultura/stupidita-la-virtu-dei-furbi_4367581383.htm


Cosa ne pensate???

sabato 26 gennaio 2013

Treblinka e il rapporto temporale di Kaplan

Treblinka

 Taluni mistici ebrei hano detto che Belsen e Treblinka incarnano una momentanea eclisse o follia di Dio; altri hanno parlato della vicinanza speciale, e quindi insondabile, di Dio ai suoi eletti nei forni a gas e al ceppo di fustigazione.

Queste sono metafore della ragione quando la ragione è è in preda alla disperazione ...

Quello che i documenti ci dicono è che nel buio dell'assenza di Dio, certi uomini, sepolti vivi, sepolti da quel silenzio del cristianesimo e della civiltà occidentale che fa di tutti gli indifferenti - dei complici dei nazisti, si levarono e distrussero la loro parte d'inferno.
[...]

Come in certe favole di Borges, l'unica "recensione" assolutamente decente del Diario di Varsavia o di La nuit di Elie Wiesel sarebbe un ricopiare riga per riga, fermandosi sui nomi dei morti e sui nomi dei bambini come lo scriba ortodosso si ferma, quando ricopia la Bibbia, al nome venerato di Dio.

(Parole estrapolate da Treblinka di Jean-Francois Steiner)

Da Pergamena d'agonia: Il diario di Varsavia di Chaim Kaplan, traggo alcune considerazioni, che lasciano smarriti o senza risposta.

Kaplan infatti scrive:

"Una delle cose che non riesco ad afferrare, pur avendone scritto spesso, cercando di metterle in una specie di prospettiva tollerabile, è il rapporto temporale. In un momento precedente del tempo razionale, il professor Mehring era seduto nel proprio studio, stava parlando ai propri figli, leggendo libri, passando la mano sulla bianca tovaglia il venerdì sera. (...)



Esattamente nella stessa ora in cui Mehring o Langner venivano messi a morte, la stragrande maggioranza degli esseri umani, a due miglia di distanze nelle fattorie polacche, a cinquemila miglia di distanza a New York, stavano dormendo o mangiando o andando al cinema o facendo l'amore o preoccupandosi del dentista.

E' qui che la mia immaginazione si rifiuta di proseguire. I due ordini di esperienza silmultanea sono così diversi, così intraducibili a una qualche norma comune di valori umani, la loro coesistenza è un paradosso così spaventoso - Treblinka esiste sia perché alcuni l'hanno costruita sia perché quasi tutti gli altri l'hanno lasciata esistere - che il tempo mi lascia perplesso.
 Vi sono, come insinua la fantascienza e la meditazione gnostica, diverse specie di tempo nello stesso mondo, 'tempi buoni' e spire avvolgenti di tempo disumano, in cui gli uomini cadono nella mani lente della viva dannazione?

Se rifiutiamo un modulo del genere, diventa troppo difficile afferrare la continuità tra l'esitenza normale e l'ora in cui l'inferno si scatena, sulla piazza cittadina quando i tedeschi dano il via alle deportazioni, o nell'ufficio dello Iudenrat o da qualunque parte, un'ora che separa uomini, donne, bambini da ogni precedente di vita, da ogni voce "esterna", in quell'altro tempo del sonno, del cibo, del discorso umano.

Sulla falsa piattaforma della stazione di Treblinka, allegramente dipinta e fornita di cassette per i fiori, per non insospettire i nuovi arrivati sui forni a gas a mezzo miglio di distanza, l'orologio dipinto indicava le tre. Sempre."



 Ho scelto alcuni brani dal saggio di George Steiner "Linguaggio e Silenzio" - ed. Rizzoli (1972) Trad. Ruggero Bianchi.

Tutte le immagini sono prese in rete



http://it.wikipedia.org/wiki/Campo_di_sterminio_di_Treblinka

venerdì 25 gennaio 2013

Per un fine settimana di gennaio, in clima elettorale



Tabaccheria

Non sono niente.
Non sarò mai niente.
Non posso voler essere niente.
A parte questo, ho dentro me tutti i sogni del mondo.

Finestre della mia stanza,
della stanza di uno dei milioni al mondo che nessuno sa chi è
(e se sapessero chi è, cosa saprebbero?),
vi affacciate sul mistero di una via costantemente attraversata da gente,
su una via inaccessibile a tutti i pensieri,
reale, impossibilmente reale, certa, sconosciutamente certa,
con il mistero delle cose sotto le pietre e gli esseri,
con la morte che porta umidità nelle pareti e capelli bianchi negli uomini,
con il Destino che guida la carretta di tutto sulla via del nulla.

Oggi sono sconfitto, come se conoscessi la verità.
Oggi sono lucido, come se stessi per morire,
e non avessi altra fratellanza con le cose
che un commiato, e questa casa e questo lato della via diventassero
la fila di vagoni di un treno, e una partenza fischiata
da dentro la mia testa,
e una scossa dei miei nervi e uno scricchiolio di ossa nell'avvio.

Oggi sono perplesso come chi ha pensato, trovato e dimenticato.
Oggi sono diviso tra la lealtà che devo
alla Tabaccheria dall'altra parte della strada, come cosa reale dal di fuori,
e alla sensazione che tutto è sogno, come cosa reale dal di dentro.


Sono fallito in tutto.
Ma visto che non avevo nessun proposito, forse tutto è stato niente.
Dall'insegnamento che mi hanno impartito,
sono sceso attraverso la finestra sul retro della casa.
Sono andato in campagna pieno di grandi propositi.
Ma là ho incontrato solo erba e alberi,
e quando c'era, la gente era uguale all'altra.
Mi scosto dalla finestra, siedo su una poltrona. A che devo pensare?
Che so di cosa sarò, io che non so cosa sono?
Essere quel che penso? Ma penso di essere tante cose!
E in tanti pensano di essere la stessa cosa che non possono essercene così tanti!

giovedì 24 gennaio 2013

Firmiamo, è un nostro OBBLIGO!




AMNESTY INTERNATIONAL - SEZIONE ITALIA


  Firmiamo TUTTI e diffondiamo. Occorre provarci, stavolta, senza sì, senza ma.


Questo sotto è il link a Amnesty International Italia



http://www.ricordatichedevirispondere.it/

mercoledì 23 gennaio 2013

Esperienze

Lavori di casa, casalinga
di Susan Rios



Da domenica scorsa avevo smesso di postare sul blog e di conseguenza di leggere i blog altrui.
Mi ero, anzi, mi sono ripromessa di fare la casalinga più seriamente.
E’ stato un mio sogno per tanti anni, ma qualcosa mancava alla sua realizzazione.
Pur rimanendo in casa, trovavo subito qualcosa di meglio da fare, che non spolverare, riciclare, pulire, spostare i mobili e via così.

Ci sto provando in questi giorni e se elimino dal mio sogno il saper cucinare, il resto mi viene bene e sono riuscita a motivarmi a sufficienza per trovare divertente come passo le giornate, fra i piatti da lavare, le lavatrici, le scope e i panni antistatici…
L’odore di cera per legno e di bucato appena raccolto hanno già invaso una parte della casa.
Faccio tutto con calma, utilizzando la tecnica del “qui e ora”, e programmando sulla mia agenda tutto quello che ho trascurato e che farò, dando delle priorità.
Non abbandono il blog, anzi. Quello sarà il mio premio per essere stata brava :)

Chiudo con  una frase di Paolo Ermani - letta su Il Cambiamento del 23 Gennaio 2013   

"Il potere oggi è di chi con le sue scelte decide di cambiare. Il potere oggi è di chi boicotta, rifiuta, coltiva, scambia, agisce, cammina, autoproduce, riduce, impara, apprezza e soprattutto sa essere umile pur essendo fermo nelle sue scelte e nella sua voglia di cambiare. Il potere oggi è di chi non segue nessun gatto e volpe ma decide anche assieme ai suoi simili che ce la può fare e ce la farà."

A presto !!!
Lara

venerdì 18 gennaio 2013

Venerdì sera con neve e aforismi

neve
Linda Nelson

  • Un uomo può fallire molte volte, ma non diventa un fallimento finché non comincia a dar la colpa a qualcun altro.

William Burroughs


  • Se le persone  corrotte si uniscono tra loro per costituire una forza,le persone ONESTE  devono fare  lo stesso

Lev Tolstòj




  • Non vivi in un mondo tutto da solo. Ci sono anche i tuoi fratelli. 
Albert Schweitzer


  • È assai sorprendente che le ricchezze degli uomini di Chiesa si siano originate dai principi di povertà.  
 Montesquieu


 
  • Questo triste mondo, che veste chi è vestito e spoglia gli ignudi.

Pedro Calderón de la Barca



  • Non ho mai creduto che la bellezza fosse anche la verità, mai. Ho sempre creduto che la gente non possa sopportare troppo la realtà. Io amo vivere nel mondo di Ingmar Bergman. O in quello di Louis Armstrong. O in quello dei New York Knicks. Purché non si tratti di questo mondo.

Woody Allen



Buon fine settimana a tutti!
Lara


Immagini e foto prese dal web
 

giovedì 17 gennaio 2013

Woody Allen e il ruolo dell'illusione nella vita


A proposito del post predente a questo su Woody Allen, vorrei aggiungere uno scritto di Gianlorenzo Granzì
Non tutto, ovviamente, ma alcuni stralci.

Film, cinema
to-rome-with-love

"Dal 2000 Woody Allen ha smesso di ambientare le sue pellicole esclusivamente nell'isola di Manhattan, iniziando a girare il mondo....

Se in un primo tempo i personaggi del regista americano erano alla disperata ricerca di qualcosa, ora sembrano pacificati, seppur per una piccola ma decisiva differenza: hanno scelto di vivere nell'illusione di una "loro" realtà che è, a tratti, più vera della vita reale.
In quest'ultima fase il cinema di Allen risulta ancora vivo ed emozionante, al contrario di come vorrebbero alcuni critici che non riescono a scorgere l'incredibile e quasi disperata vitalità di un cineasta che film dopo film non smette di stupire e appassionare.
La critica ufficiale oggi si avvicina all'ultima produzione alleniana ricercando ancora le gag fulminani della sua prima produzione.

Non è però questo il filtro attraverso cui analizzare l'ultimo gruppo dei suoi film: da La maledizione dello Scorpione di Giada a To Rome with Love, due film a loro modo importantissimi, per quanto abbiamo detto sopra, ovvero il ruolo dell'illusione nell'esistenza umana


Sul finale di Incontrerai l'Uomo dei Tuoi Sogni, 2010 - afferma una voce fuori campo:
"L'uomo ha bisogno di illusioni come dell'aria che respira" , ed è proprio in questa frase il senso del 'nuovo'cinema di Allen.
Insomma c'è un evidentissimo filo che lega le storie di To Rome With Love, e il film agli ultimi  di Allen: Il sogno come unico sentiero per raggiungere la felicità.

[...]

Gianlorenzo Franzì conclude con queste parole:
"La felicità si può improvvisamente incontrare all'angolo della strada, colmando il senso di vuoto e di solitudine dell'uomo, dandogli così un barlume di speranza. E' questo il senso e la grandezza del cinema di Woody Allen".


Da Teatro contemporaneo e Cinema - rivista diretta da Gianfranco Bartalotta - Pagine-


 

martedì 15 gennaio 2013

Da un film di Woody Allen



citazione da Hannah e le sue sorelle



Professor Levy: "Nel corso di tutta la vita dobbiamo affrontare decisioni angosciose, scelte morali. Alcune sono molto importanti, la maggior parte meno importanti.

Ma sono le scelte che facciamo a fare di noi quello che siamo.

Noi infatti siamo la somma totale delle nostre scelte. Gli eventi si svolgono così imprevedibilmente, così ingiustamente.

E la felicità umana non sembra fosse prevista nel disegno della creazione.

E' soltanto con la nostra capacità di amare che diamo un senso all'universo indifferente.
E tuttavia ... la maggior parte degli esseri  umani continua a cercare, e a trovare perfino, la gioia nelle piccole cose, semplici, nella famiglia, nel lavoro.

E nella speranza che le generazioni future possano capire di più."



Da Hannah e le sue sorelle

domenica 13 gennaio 2013

Una domenica de la del mur


Oggi, domenica, mentre girellavo tra i blog che mi piacciono, mi sono fermata a quello di Giuliano che ha un bellissimo blog: DELADELMUR.

Ripropongo il suo post di ieri, perché mai come ora che sembra essere di nuovo sull’orlo di un precipizio senza fine, abbiamo bisogno di persone valide che trattino questi argomenti, con cultura.




Maroni, Berlusconi, Santoro, Monti



L’altra sera, da Santoro, Silvio Berlusconi ha detto alcune inesattezze; pensavo che se ne parlasse sui giornali e su internet, così non è stato. Provo a parlarne qui.

  • La prima inesattezza è quella sull’euro: un’ospite della trasmissione ha messo in evidenza i difetti della moneta unica, e Berlusconi ha approvato rincarando la dose. Ora, Berlusconi era al governo proprio nel momento più importante per l’euro: dal 2001 al 2006. Poteva intervenire e non lo ha fatto, poteva migliorare gli inizi della moneta unica e non lo ha fatto: oltretutto, nel Parlamento Europeo il partito di Berlusconi fa parte della maggioranza.


Perché Berlusconi non si è mosso in quegli anni? Perché Tremonti, Brunetta, Bossi, Fini, Maroni, non sono intervenuti allora, facendo presente i difetti della Banca Centrale Europea e lavorando per migliorare la situazione?Mi sarebbe piaciuto sentir fare questa domanda, ma questa domanda non è arrivata, e anzi si è lasciato indisturbato il principale responsabile dell’andamento dell’Economia italiana a fare il suo ennesimo comizio.



  • L’euro, la moneta unica europea, è stato pensato da persone che poi non sono state presenti al momento della sua applicazione. La classe dirigente degli anni ’80 e ’90 è stata completamente sostituita al momento delle elezioni europee successive: per essere più precisi, al potere in Europa è arrivata una generazione di politici che nella moneta unica non hanno mai creduto fino in fondo. I difetti dell’euro arrivano proprio da qui, dai politici (in gran parte nazionalisti, e di destra) che non ci hanno mai creduto.

sabato 12 gennaio 2013

Uomo, Natura, macchine, psiche

Ritornando all'aforisma di Konrad Lorenz che ho postato lunedì scorso, ripropongo piccoli brani - stavolta di Carl Gustav Jung, "L'uomo e i suoi simboli" che trovo talmente attuali da diventare ripetitivi, eppure hanno per me un grande valore.


John Sloane, estate incantata


Scrive Jung:

"Oggi, per esempio, si fa un gran parlare di materia: descriviamo le sue proprietà fisiche, conduciamo esperimenti di laboratorio per dimostrarne alcuni aspetti. Tuttavia la parola materia rimane un concetto arido, disumano e puramente intellettuale, privo per noi di qualunque significato psichico.

Quanto diversa era l'antica immagine della materia -la Grande Madre - capace di abbracciare e di esprimere il profondo significato emotivo della Madre Terra!

Nello stesso modo, ciò che prima era lo spirito, ora viene identificato con l'intelletto, cessando così di essere il Padre di tutte le cose.
[.....]

Quanto più si è sviluppata la conoscenza scientifica, tanto più il mondo si è disumanizzato. L'uomo si sente isolato nel cosmo, poiché non è più inserito nella natura e ha perduto  la sua identità inconscia emotiva con i fenomeni naturali.

Questi, a loro volta, hanno perduto a  poco a poco le loro implicazione simboliche.

Il tuono non è più la voce di una divinità irata, né il fulmine il suo dardo vendicatore.


fiume, Jung


I fiumi non sono più dimora di spiriti, né gli alberi il principio vitale dell'uomo, né il serpente l'incarnazione della saggezza ...

Nessuna voce giunge più all'uomo da pietre, piante o animali, né l'uomo si rivolge ad essi sicuro di venire ascoltato.

Il suo contatto con la natura è perduto, e con esso è venuta meno quella profonda energia emotiva che questo contatto simbolico sprigionava. ..."


Da "L'uomo e i suoi simboli" - Carl Gustav Jung - Ed. TEA - Traduzione di Roberto Tettucci

Immagini dal web


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